Qui non si tratta di difendere una categoria a svantaggio di un’altra perché esistono già Leggi che stabiliscono l’obbligo di informare i locatari e che proteggono da pigioni abusive o aumenti ingiustificati del costo della locazione. Chi lavora nel settore immobiliare lo sa! Il diritto di locazione regolamenta ampiamente il rapporto tra le parti e le possibili implicazioni sul piano giuridico. Non si possono accettare, senza dire nulla, frasi come quelle formulate nel rapporto di minoranza che “un nuovo contratto è notoriamente un’occasione per il locatore di proporre una pigione più alta, in parte per i lavori di ristrutturazione eseguiti, in parte per un più o meno giustificato desiderio di adattare la pigione ai valori di mercato”. Espressioni come queste sono arbitrarie e forvianti. L’esistenza di un sistema per conoscere l’importo della pigione e le spese accessorie del precedente inquilino esiste già (art. 256a CO). La pigione iniziale può già attualmente essere contestata senza la necessità di avere un formulario (art. 269a CO). Anche gli eventuali aumenti della pigione e/o altre modificazioni unilaterali del contratto di locazione da parte del locatore sono già regolate dalla Legge (art. 269d CO). Non corrisponde al vero che i locatori (proprietari) possono aumentare a proprio piacere la locazione senza fondate giustificazioni; né durante, né prima, né con la stipula di nuovo contratto! Inoltre durante il rapporto di locazione, gli inquilini si possono avvalere delle Autorità di conciliazione in materia di locazione che sono Organi paritetici per le procedure nella locazione.
Gli iniziativisti sostengono che questo formulario è necessario e indispensabile per combattere gli abusi e per attenuare il forte aumento delle pigioni, informando così l’inquilino dei suoi diritti. Mi ripeto! Le Leggi attuali stabiliscono doveri ineludibili da parte dei locatori (proprietari). Non soddisfatti, aggiungono che il rifiuto si inserisce in una serie di attacchi al diritto di locazione e ai diritti degli inquilini. Ma, allora non credono nell’applicazione e nel rispetto delle Leggi in vigore. Pensano che tutti o gran parte dei proprietari di immobili siano dei fuorilegge, altrimenti non si comprende perché vogliano l’introduzione di uno strumento che aumenta solo la burocrazia perché i diritti dei locatari sono già sanciti. Non contenti, continuano dicendo che i politici non sono in grado o non hanno la volontà di dare risposte concrete ai bisogni degli inquilini”, (intervento alla conferenza stampa per il lancio dell’Iniziativa da parte di Elena Fiscalini, presidente ASI/FSI). Espressioni soggettive da parte di talune associazioni come “Il formulario ufficiale obbligatorio è quindi utile ed efficace per lottare contro il comportamento scorretto di quei locatori e proprietari che intendono far leva sulla penuria di alloggi per imporre degli aumenti ingiustificati delle pigioni.” Penuria di alloggi In Ticino?! A scanso di equivoci; il governo ha già la facoltà di rendere obbligatorio il formulario in caso di penuria di abitazioni (art. 4 cpv. 3 della Legge di applicazione delle norme federali in materia di locazione di locali d’abitazione e commerciali) e l’art. 270 cpv. 2 CO.
Perché invece di voler applicare un pleonistico strumento, le varie associazioni (visto che oltretutto si fanno remunerare), non si impegnano a informare gli inquilini che basta una semplice richiesta verbale al proprietario dell’immobile o all’amministrazione immobiliare che lo rappresenta per ottenere esaustivi chiarimenti? Perché dobbiamo aumentare costi e burocrazia per notificare informazioni che sono già un diritto? Per concludere, non è un formulario che invoglia il locatore a non incorrere in situazioni sanzionabili e ad essere trasparente, ma è la Legge!
Diritti/Doveri/Trasparenza sono già ben legiferati, dunque, non aggiungiamo inutile burocrazia e inutili costi.
Pertanto, il gruppo PLRT sostiene il rapporto di maggioranza